mercoledì 7 maggio 2014

Era il 7 di maggio


Callistemon, Pisa, Piazza Dante, maggio 2014

Oggi è il 7 di maggio, anniversario della morte di Franco Serantini e io penso  a lui e a tutte le morti innocenti sui diversi campi di battaglia. Penso al senso profondo di togliere vita, giovinezza e ideali e la possibilità di poter godere ancora delle cose belle: piccole cose, non l’esibizione di ricchezze o di status.


Questi fiori rossi li dedico alla sua memoria. Ci passo tutti i giorni, davanti a questa fioritura, e guardarla mi fa provare una piccola grande gioia e la gratitudine per l’essere viva. Penso a quando, da bambine, ci si adornava di fiori e foglie per giocare  a principesse, a fate, a piratesse.


Con le foglie di castagno, legate usando certi steccolini sottili, ci si facevano gonne e anche diademi da adornare con fiori piccoli di campo. Con la parietaria e le sue foglioline fitte, color verde antico, ci si ricamavano gli abiti, ma anche le braccia o le gambe. Questi fiori rossi e orgogliosi non c’erano al mio paese, perciò non li conoscevo, da bambina. Chissà che pennacchi da Cleopatra ci saremmo fatte, oppure da ballerine di Can-can, in piena Belle époque! E’ ingiusta la morte, specialmente quella giovane, in guerra, di qualsiasi tipo di guerra si tratti.

1 commento:

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