Vorrei che fossero davvero note galanti, cioè leggere
e gentili, non irose, non volgari. Per fortuna il mio cognome permette, senza che io ne
abbia alcun merito, di giocare con questo desiderio attraverso il titolo del blog.
Vorrei che questo fosse uno spazio per scrivere di ciò che amo di più o considero più importante: le relazioni, i sentimenti, le paure e i desideri, il sogno di un modo diverso di vivere con se stessi e con gli altri.
Mi piacerebbe riuscire a raccontare con calma e con il sorriso sulle labbra anche la rabbia. Vorrei possedere gesti leggeri e ampi per ricamare la malinconia e persino il dolore, ma non sempre ne sono capace. Scrivere rende tutto più facile, perché si è protetti dalla distanza spazio-temporale.
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Matthew Woodson, And Though You've Loved A Thousand Men |
E dopo avere scritto mi piacerebbe andare a dormire su un materasso di foglie.
A dormire con la finestra aperta, con
il tetto bucato, come sotto le stelle, quando i grilli ti fanno compagnia.
Oppure resteranno a volteggiare leggere, parole
di nessuno, parole timide, parole inascoltate, parole alate, parole che non ci
sono mai state, parole soltanto sognate.
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Scrivere in un blog è come chiudere un messaggio in una bottiglia e affidarla alle onde. Per questo i commenti sono importanti. Sono il segno che qualcuno quel messaggio lo ha raccolto. Grazie in anticipo per chi avrà voglia di scrivere qui, anche solo e semplicemente per esprimere la propria sintonia emotiva.