Una nonna di 60 anni che aspira, nella vita, solo a godersi i nipotini; un uomo che con 80 euro
può pagare una cena in più alla fidanzata… Mi sono irritata nel leggere di
queste recenti considerazioni del più mediatico dei nostri esponenti politici al potere, ma ho tentennato un
po’ prima di scrivere la mia rabbia divertita (l’ossimoro è voluto); perché ora
mi verrà dato della veterofemminista e mi verrà detto che basta, via, non se ne può più di questi
discorsi da fissate! Zitte, tacete, specialmente se avete qualche anno sulle spalle, perché è l'invidia per quelle più giovani a suggerirvi le parole!
Però, come faccio a non
dire niente, se penso che quelle due frasi siano un altro segno della regressione che ci colora un
po’ tutti! Non posso non ricordare che in
questo paese, anche a 85 o più anni, si può ricoprire la massima carica dello
Stato purché si sia maschi, s’intende, mentre la prospettiva del fare la
nonna a tempo pieno fin dai 60 anni è riservata solo alle donne. Osservando i miei
coetanei e le mie coetanee e, in generale, uomini e donne non più giovani, mi accorgo
che noi donne portiamo molto meglio la nostra età. La portiamo meglio dal punto
di vista fisico e non mi riferisco a quelle di noi che si “botulinizzano” o
fanno plastificare perché, anzi, peggiorano la situazione; e la portiamo meglio
anche dal punto di vista relazionale e psichico.
Artemisia Gentileschi, Autoritratto come allegoria della pittura, 1638-1639 |
Con l’era del
precedente presidente del Consiglio, e dato il suo buon esempio, si è
inaugurata una nuova stagione del connubio uomo-donna con dislivello altissimo di età
purché il più anziano sia il maschio. Intendiamoci, non ho niente contro amori
che nascono nonostante differenze di varia natura, compresa quella anagrafica;
anzi, tendo a provare simpatia per chi sfida le convenzioni.
Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni, 1610 |
Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni, 1622 |
Quindi forza, mi faccio
bersaglio vostro: datemi pure della veterofemminista. Io, invece, vi invito
tutti a riflettere e noi donne in primo luogo. In silenzio, senza bisogno di dirlo pubblicamente, ma solo fra voi e voi: chiedetevelo se non siamo di nuovo intrisi completamente di stereotipi che credevamo ormai superati e rispondete, almeno a voi stessi, con sincerità.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAntonella ho eliminato il commento , rileggendolo mi è sembrato fosse dettato da troppa rabbia. E' un argomento che sento moltissimo e sono pienamente d'accordo con te.
RispondiEliminaI miei figli non accettano che io non sono e non voglio fare la nonna, almeno solo la nonna, A me non importa /proprio assolutamente zero) se a loro ( i figli) non piace, io sto bene così, con il mio lavoro, gli aperitivi, il cinema, teatro, concerti, associazioni di volontariato e palestra, sì anche quella e tanta,oltre alle kilometriche passeggiate domenicali. Amen
RispondiElimina