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Antonio Possenti ritratto da Aurelio Amendola nel suo studio di Piazza anfiteatro a Lucca |
Finirà tra
una settimana la bellissima mostra per gli ottanta anni di Antonio Possenti che
ho visto oggi a Lucca. Si tratta di opere molto legate al segno grafico attraverso
le quali emerge un volto meno noto dell’artista: quello che nel titolo della
mostra e nella postfazione al catalogo egli stesso definisce come “l’altra
parte”. Qui il link alla mostra.
L’altra
parte di noi è il giardino segreto nel quale è riposto il nostro diritto al
nascondimento, cioè a non essere del tutto compresi. E' la coloritura intima dei nostri sogni e
desideri che dovremmo custodire dentro e nello stesso tempo imparare a condividere almeno un po', ma senza tradirla.
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Antonio Possenti, Mappa di viaggio n.9 (particolare), 2013 |
Come avviene
nel sogno, l’universo della psiche, profondo più del più vasto degli oceani, ibrida
dettagli e cornici, uomini, e animali di altre specie, mondo dei viventi e
mondo dell’inanimato senza gerarchia e senza che i fili della connessione
logica prevalgano sulla giustapposizione dolce e disordinata che caratterizza l'immaginario.
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Antonio Possenti, Il pescatore, 2012 |
E’ il caos.
Di pesci e sirene, di uomini con i funghi che crescono al posto dei capelli o
con i piedi che si fanno ali, di ballerine con i seni rotondi e i capezzoli
rosei, di mostruosi animali grotteschi e di farfalle giganti e di trottole.
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Antonio Possenti, Per Alice, 2011 |
Antonio Possenti arriva a piedi, sorreggendosi su due bastoni; si siede, posa il cappello nero dietro di sé e ci parla di questa
sua mostra. I due bastoni sono anche rappresentati, con lui in
mezzo, quasi giganti animati che lo sovrastano. O sostituiti da una coppia di
amici dal corpo umano e dal volto animalesco e poi da un duo di badanti.
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Antonio Possenti, Autoritratto con due bastoni, 2013 |
L’autoritratto
con i due bastoni fa pensare a un altro assai famoso: quello che Goya, malato e ancora più avanti negli anni, dipinse tra il 1825 e il 1828 e sul quale scrisse che a quell’età e canuto
e curvo, stava imparando.
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F.Goya, Aun aprendo, 1825-28 |
Lo sguardo
attento e la parola intelligente di Antonio Possenti fanno pensare a un
ragazzino che ha avuto la fortuna di mantenersi tale quanto a curiosità e a
gioia di immaginare la vita.
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Antonio Possenti |
E infatti
scrive di custodire gelosamente e teneramente memorie, sogni e visioni.
“Ma gli anni
passano – scrive subito dopo – e la natura vuole riscuotere i suoi crediti: la mano
comincia a tremare, l’occhio vede e non vede. Incombe la fatica improvvisa e
crudele. Ormai ho capito e deciso: voglio essere sempre più stanco. Tanto
stanco che, un giorno, non mi accorgerò di continuare a disegnare con una
matita senza punta. Verrà, allora, la materna carezza della fine”.
Sono parole coraggiose e un po' malinconiche.
Però, nella
dedica sul frontespizio del catalogo, disegna per me un poetico autoritratto: è aggrappato a un aquilone e sembra proprio che stia per iniziare altri viaggi nei sentieri, giovani,
dell’immaginazione.
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Antoni Possenti, Mappa di viaggio n. 3 (particolare), 2013 |
Non ho trovato foto delle opere esposte in questa mostra, in rete. Queste lasciano molto a desiderare perché sono state scattate dalla mia macchina, non di grande valore, e senza flash. Salvo un paio non sono nemmeno quelle che avrei scelto, ma quelle che sono venute meno peggio...
RispondiEliminaTrovo il suo lavoro veramente interessante, le mappe dei viaggi poi hanno per me un fascino incredibile, parlano di terre lontane e creature meravigliose, del fascino che l'ignoto dà alle storie e alle leggende che se ne nutrono, dell'infinita fantasia che può essere generata da una conoscenza finita... Belle, bellissime mappe.
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