domenica 10 novembre 2013

Il tempo in cui bisogna camminare da soli...


Porta di Augusto - Rimini
E’ molto diverso addentrarsi in una città che non è la propria in compagnia di qualcuno oppure no. Può essere un’avventura e una scoperta, se si è in due, o un modo per riflettere a distanza sul già familiare, cioè su noi stessi e sulle nostre esperienze recenti, in caso contrario.
 
Piazza Cavour 
Se fossi stata in compagnia non sarei tornata indietro, come ho fatto, ripensando a un certo angolo che lì per lì non avevo fotografato. Invece sono da sola  e posso tornare indietro, cambiare idea senza consultarmi, rallentare o velocizzare il passo quando voglio e soprattutto pensare.

Piazza Tre martiri


Piazza Cavour
Dato che sono sola penso in maniera un po’ analogica, per associazioni libere, raccogliendo un odore che mi riporta in un altrove e rubando un angolo di cielo o l'immagine di un cancello che ne ricordano altri, un tempo familiari.
Viale Principe Amedeo 
Si tengono per mano quei due; due persone di una certa età. Se fossi stata con qualcuno forse ci saremmo stretti le nostre, di mani, velocemente, quasi impercettibilmente, tanto per dire senza bisogno di parole che anche noi, arrivati alla loro età, saremmo stati ancora insieme e ancora teneramente vicini. Se fossi stata in compagnia avremmo anche riso della signora tutta imbellettata in una cornice di kitsch e della sua scia di profumo un po’ volgare. Se fossi stata in compagnia avremmo di certo commentato lo strano e disordinato suburbio con la macelleria di carne halal tutta tappezzata, dentro e fuori, di foto di ovini quasi felici di immolarsi. 
Sono sola, invece, ma sto bene anche così, sia pure in un modo diverso e un po' venato anche di malinconia, nel silenzio e nella semioscurità calda di una sera d’autunno che sembra di primavera. 
Viale Principe Amedeo
Così, camminando avvolta nei miei pensieri, arrivo al lungo viale alberato: pochissimi passanti, qualche bici, cani e relativi bipedi paghi del loro complice silenzio. Continuo a pensare, a ruota libera, a lasciare che la mente venga invasa da ricordi scomposti, molti dei quali di momenti felici. Decido qualcosa che riguarda il futuro immediato, poi telefono a casa per sapere se tutto va bene e torno a ragionare ancora su una scelta più importante e duratura. E cammino, e penso, e cammino: perché c’è anche, di tanto in tanto, il tempo in cui bisogna camminare da soli ed è importante come l’altro, come il tempo del Pas de deux.

Pas de deux -Alan Somerville



6 commenti:

  1. Molte volte ho riflettuto sulla preferenza da parte di alcune persone di un tempo unico in cui camminare da soli. Forse perchè la propria solitudine alle volte è la miglior compagnia. Ogni parola pensata, ogni sguardo adagiato sui dettagli di qualche lampione, vicolo, persona, non ha bisogno di spiegazioni e chiarimenti. Ogni piccola verità che nasce passeggiando in solitudine per la città è più immediata, più autentica. Crescendo ho capito che, come ha scritto lei, sono semplicemente due tempi diversi e necessari entrambi. Ci si arricchisce in entrambi i tempi. Vi è come una lacerazione che viviamo data dal fatto che nessuno può sostituirsi alla nostra solitudine che ci accompagna nelle nostre passeggiate dopo un temporale, in una sera d'autunno o in un piccolo cinema; e viceversa. E allora credo che, forse, sia davvero una questione di tempi.
    Sandra

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  2. Ah dimenticavo, grazie per questa riflessione. è stato bello leggere queste parole.
    Sandra

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  3. Grazie! Credo che il senso di un blog sia in gran parte legato ai commenti, e fa piacere anche solo un feedback, ma ho scoperto che sono rari, purtroppo. Prima di questo blog ne ho avuto un altro, ma in cogestione. Eravamo in cinque e due soli eravamo di Pisa. Scrivevamo ciascuno quando ne aveva voglia e ci commentavamo per lo più tra noi, perciò facevamo meno caso,alla rarità dei commenti; tanto più che i lettori c'erano, come si vedeva dal contatore. (Per commentare con il semplice "Sandra" basta scriverlo, aprendo il rettangolino accanto a "commenta come", in Nome/URL. La barra vuol dire "o", cioè o il nome, anche di fantasia, o l'URL...)

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  4. Camminare mette in moto anche i pensieri, è la condizione ideale per fare intense conversazioni a due o lunghe rimuginazioni solitarie: in entrambi i casi è un'attività preziosa, per il corpo e per la mente.

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    1. Se non cammino almeno un po' mi viene mal di testa e comunque mi sento anche meno intelligente, nel senso di comprendere ciò che accade intorno a me. Quando non devo o non posso farlo con una meta definita esco lo stesso e a passo svelto faccio un giro nelle strade del nostro luogo di lavoro: via Paoli, San Sisto, via Dei Mille, via S. Maria e rientro. Oppure via Paoli, San Sisto, Piazza dei Cavalieri, via S. Frediano e rientro. In pratica sono percorsi che fanno anche le carrozzelle con i cavalli. Questi 10 minuti di passo, con aggiunta di un caffè, mi servono per allentare un'eventuale tensione o per pensare a distanza qualcosa.

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  5. Si è vero i commenti sono rari in questo blog (io la leggo sempre e quindi mi rendo conto dei pochi commenti). Capisco che siano molto importanti i feedback. Dal mio punto di vista è però importante anche ciò che lei scrive perchè le sue parole mi stimolano alla riflessione e alle volte fanno sentire meno soli.

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Scrivere in un blog è come chiudere un messaggio in una bottiglia e affidarla alle onde. Per questo i commenti sono importanti. Sono il segno che qualcuno quel messaggio lo ha raccolto. Grazie in anticipo per chi avrà voglia di scrivere qui, anche solo e semplicemente per esprimere la propria sintonia emotiva.