sabato 12 ottobre 2013

Per cucinare bene ci vuole, più che altro, un po’ di filosofia.


Ratatouille
Mi è sempre piaciuto cucinare. Provando ricette facili o complesse, semplificando e modernizzando quelle antiche, creandone di nuove. Tutto dipende dal tempo a disposizione. Certe ricette richiedono tempi lunghi, fatica, mente fresca  e lucida. Sono quelle riservate a momenti speciali. Si può, però, realizzare qualcosa di buono anche con pochissimo tempo. Magari adattare all’oggi la tradizione, trasformandola quel tanto che la mantenga vitale senza tradirla.
Per saper cucinare secondo me è necessario soltanto:
  1. Amore per il buon cibo (non inteso come smodato bisogno di riempirsi)
  2. Curiosità e disponibilità a mettere in dialogo le abitudini con le scoperte
  3. Amore per le immagini e i colori: un buon cibo deve essere anche bello da vedere
  4. Apprezzamento per l’aspetto di condivisione conviviale 
  5. Coltivare una determinata filosofia della cucina. Per esempio considerando il cibo e la sua preparazione come espressione di uno spazio e  di un tempo, ma anche di una persona con una propria storia e sensibilità. 
  6. Saper giocare
Per cominciare socializzo una ricetta superfacile, adatta anche per chi è convinto di non saper cucinare. L’ho inventata qualche anno fa, in un giorno di dispensa e frigo quasi vuoti, ed è poi diventata un piatto ricorrente. Tanto più che è molto veloce e il condimento sarà pronto prima della pasta.

Ingredienti (per 2, così si moltiplica meglio):

  • Olio d’oliva,
  • due spicchi d’aglio interi (facoltativo)
  • salame piccante calabrese (o salsiccia  napoletana, o pancetta dolce o un misto) in base al gusto personale
  • mezzo bicchiere scarso di vino bianco
  • un vasetto di panna da cucina
  • una bustina di zafferano
  • parmigiano quanto necessario
  • pasta tipo maccheroni da 80 gr a 100 a testa
1. Fare a dadini la salsiccia calabrese o il misto

2. Mettere poco olio in una padella e quando è caldo fare soffriggere i dadini per pochi minuti, fino a che saranno scuri, insieme, se si vuole, a due spicchi d’aglio che si toglieranno prima di servire.
3. Versare il vino bianco e salare.
4. Una volta evaporato quasi del tutto il vino versare la panna e spegnere quasi subito, mescolando. 
5. Aggiungere la bustina di zafferano e mescolare, compiacendosi per la bellezza del giallo che si materializza profumando.
6. Scolare la pasta molto al dente e farla saltare per un paio di minuti nella padella con il condimento.
7. Cospargere ciascun piatto di parmigiano

Nell’amatissimo (da me) “Ratatouille” si afferma che ogni persona può cucinare e che se non tutti possono diventare dei grandi artisti, un grande artista può celarsi in chiunque.

10 commenti:

  1. la ricetta mi gusta e la proverò prossimamente. cucinare per me è una passione e quando ci metti amore......tutto riesce bene!

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    1. Io, a volte, uso questa attività per pensare. Soprattutto se ho un conflitto tra scelte diverse. oppure anche per rilassarmi. Spesso se devo cucinare in maniera impegnativa, per esempio se ci ritroviamo con i miei fratelli e dunque siamo tanti, porto il computer in cucina e guardo uno sceneggiato a puntate di quelli vecchi e ben fatti o un telefilm, sempre di serie vecchie...

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  2. cara ma è un po' tanto calorica!!!!!!!!! :))))))

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    1. Ma no...Io in genere uso pochissimo olio per cucinare (extravergine di oliva), in questo caso poco più di un cucchiaio, e anche per il resto degli ingredienti non occorre esagerare. Ho calcolato che questa ricetta equivalga, per 100 gr di pasta a testa, a circa 330/370 calorie. Siccome 80 grammi sono in genere considerati una porzione sufficiente, le calorie possono essere anche meno.

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  3. Leggendo queste parole mi è venuto in mente un film che ho visto qualche anno fa e che mi è piaciuto molto. Sandra

    http://www.youtube.com/watch?v=bMcUkxgfr5Y

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    1. "A volte bisogna usare le spezie sbagliate..."
      Sono assolutamente handicappato in cucina ma il frammento di film che ho visto mi ha invogliato a vederlo tutto e adesso lo sto scaricando dal web :-)

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    2. Che piacevole film "Un tocco di zenzero"! Parla di cibo proprio in maniera filosofica, associando insieme le diverse afferenze sensoriali che vi sono legate: la vista, l'olfatto, il tatto e naturalmente il gusto. Lo sguardo delicato che qui vi si getta è uguale a quello riservato alla dimensione amorosa delle carezze e dei baci. Ricordo benissimo, anche se non è recente, con chi l'ho visto (eravamo in tre persone) e dove l'ho visto: in un cinema all'aperto in mezzo ai pini.

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  4. Ottima ricetta...hai provato senza panna? io in genere non la uso, la sostituisco con latte, ma ovviamente il risultato è inferiore in quanto a gusto...

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    1. Sì, ho provato con metà panna e metà ricotta e viene ugualmente buona! Uso moltissimo la ricotta (di pecora) in cucina.

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    2. La ricotta è più leggera anche del latte...

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