venerdì 15 agosto 2014

Una storia vera, di gatti e umani.


Corto Maltese con gatto
Per motivi che non sto a raccontare mi è riaffiorata alla mente una vicenda che mi ha coinvolto molto, qualche anno fa, mentre mi trovavo da mio fratello. Una sua vicina si era sposata con un uomo che non voleva gatti fra i piedi  e andando a vivere da lui aveva lasciato fuori casa la sua gatta pur sapendo che sarebbe stata indifesa di fronte ai pericoli della vita all’aperto.

Bob Dylan con gatto

La gattina si faceva viva per mangiare i croccantini dati per lei dalla ex padrona ai vicini e poi spariva chissà dove. Proprio un giorno in cui ero là la sentimmo piangere, giù, al portone del condominio. La raccogliemmo in condizioni disperate. Era stata azzannata da un cane, si capiva.

Henri Matisse con gatti
La portammo dal veterinario che la ricucì, le tagliò la parte di coda ormai in cancrena, ci dette le cure del caso e qualche speranza. La portammo in casa e accudimmo per due giorni ed era tutta fusa e gratitudine. Riuscì persino a trascinarsi sulla lettiera per non sporcare.


Kandisky con il suo gatto

Poi, all'improvviso, una crisi epilettica dietro l'altra e  morì in pochissimo senza lasciarci il tempo di fare qualcosa. Piansi, allora, e non solo per la gattina, ma anche per l'ennesima prova di dove può arrivare il servilismo femminile rispetto a un uomo. Perché un conto è accordarsi con la persona con cui si va a vivere di non prendere animali in casa, un altro conto è chiederle di abbandonare quello che vive già con lei da tempo e fino ad allora è stato amato e coccolato.

Audrey Hepburn e George Peppard con il gatto "Gatto",
in Colazione da Tiffany
Io, un uomo così, non l’avrei mai sposato; non mi sarei fatta neanche offrire un caffè al bar! 
C’era spettacolo a teatro, quella sera, mio fratello doveva suonare e il sole stava ormai tramontando. Così siamo usciti con la gattina sistemata come meglio potevamo in una scatola e noi già in abiti da sera. Io portavo la pala, con la mia gonna lunga e i tacchi alti e le lacrime maltrattenute.

Corto Maltese con gatti (sempre da "Favola di Venezia")
Cercammo un bosco. La scatola, la pala, la gonna inadatta e i tacchi peggio...; eppure, la situazione non sembrava neanche comica. Dopo cinque o sei anni io me la ricordo ancora, quella gattina, con il suo bel manto rosso, gli occhi grandi, tutta fusa. E pensando alla servizievole sposa che l’aveva abbandonata al suo destino, mi chiedo se sarà stata felice, nella sua condivisa scelta di egoismo. Dentro di me ne dubito, perché credo, invece, che amore e egoismo funzionino come un boomerang. E credo nelle catene bio-affettive che possono unire i viventi al di là della morte stessa.


Stanley Kubrick con gatto
Per questo accoglierò in casa una nuova micia, tra pochi giorni. Non per sostituire la mia Margot, ma per continuare a far vivere il legame di affetto che per un tempo troppo breve ci ha unite. 

Lenin con gatto

Quando rientriamo Ulisse corre alla porta e guarda alle nostre spalle. Non sono in grado di provarlo, ma sembra che cerchi qualcuno. Credo che si aspetti che Margot ritorni.

Lisa Simpson con il gatto
Quando vedrà la nuova micia si arrabbierà, le soffierà, farà l'offeso per un po' e forse anche lo sciopero della fame, come quando arrivò Margot. Poi si lascerà andare e diventeranno amici. 



1 commento:

  1. Cara Antonella, una storia mi ha molto rattristato per le veritá che ne affiorano: mi piace la frase servilismo femminile... quanti esempi di servilismo maschile nella nostra storia di millenni? Ed é anahce accaduto che per questo maledetto servilismo femminile sono stati abbandonati non solo gatti, ma anche bambini e non trovo nessuna differenza. I gatti sono per me bambini che non diventano mai adulti e forse per questo conservano la loro innocenza. Non so se riceverai questo commento. ad ogni modo ti abbraccio e... tanti auguri. Ada

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