venerdì 13 febbraio 2015

L'erotismo, questo sconosciuto

Auguste Rodin, Il bacio, 1886. (Scattata nel 2010). 
Sconcertata dal successo del film sulle 50 sfumature di grigio come lo fui all'epoca di quello della corrispondente trilogia cartacea, sono andata a ricercare una nota che avevo scritto in relazione a quest'ultima. Il film non lo vedrò: penso che sia anche noioso; e i libri non li ho letti per intero, ma scorsi qua e là in libreria, per farmene un'idea, aggiungendo poi altre poche pagine trovate in rete. 
Trascrivo, sintetizzandola un po', la vecchia nota.

(...) Mi sono messa a ridere da sola leggendo, per esempio, dell'erotismo del quinto (!?!) dito del piede. Ecco il copincolla: ” Mi prende il piede sinistro, mi piega il ginocchio e si porta il piede alla bocca. Osservando ogni mia reazione, mi bacia le dita una alla volta e poi le morde tutte con delicatezza. Quando arriva al quinto dito, morde più forte, e io mugolo, fremente. Mi fa scivolare la lingua sul collo del piede, e non riesco più a guardarlo: è troppo erotico."

Dopo il brivido di orrore estetico suscitato dalla descrizione del baciapiede ecco un'altra citazione, vergognosa per il riferimento in chiave positiva alle torture e ai roghi dell'inquisizione:

“Di colpo, mi sembra di aver viaggiato nel tempo ed essere approdata nel Sedicesimo secolo, durante l’Inquisizione spagnola. [...] Il pavimento è di legno antico verniciato. Sulla parete di fronte alla porta campeggia una grossa croce di legno a forma di X. È di mogano lucido, con cinghie sui quattro bracci. Sopra di essa c’è un’ampia griglia d’acciaio appesa al soffitto – quasi due metri e mezzo per lato – da cui pendono corde, catene e manette di ogni genere”. 


No, non ho comprato questi porno-melò di successo che in alcuni alberghi hanno sostituito la bibbia nel comodino. Non solo perché sfogliandoli in libreria ho realizzato che sono scritti malissimo, ma anche perché mi generano una specie di arrabbiata repulsione l'espressione "erotismo al femminile" e la poco sensata "erotismo soft"(!!??!) a essi associate. Mi sembra, infatti, che alludano a una differenza di interesse per la sessualità tra i due generi (assatanati i maschi, annoiate o rassegnate alla pratica sessuale maschile le femmine) più che ad alfabeti e interpretazioni, anche un po' specifiche, dei gesti e delle parole dell’amore.


Mi irrita, poi, l'idea che il desiderio al femminile venga associato, secondo i più vieti luoghi comuni, alle dinamiche del sado-masochismo. Mi dà fastidio, cioè, che ci si rappresenti vogliose di mettere in scena anche a letto la sottomissione e dominazione che la storia ci ha imposto o, in alternativa, il loro rovesciamento simbolico speculare ottenuto brandendo un frustino e saltellando con i tacchi a spillo sulla pancia di qualcuno che ne è felice. 


Credo che la sessualità e l'erotismo siano un modo per comunicare attraverso il corpo attrazione, emozioni e sentimento nei confronti di un'altra persona.


Un modo per mostrarsi nudi, non tanto e solo nel senso letterale del termine, come può avvenire, che so, dal medico, ma nudi perché ci si lascia andare alla sincerità dei gesti; nudi nelle nostre fragilità che sono fatte anche di brividi, di arrossamenti e pallori, di battiti accelerati del cuore e di sospiri.


Cosa c'entra l'umiliante e logora simbologia dei frustini con tutto questo? I frustini, per me, non hanno niente a che vedere con una sessualità legata all'amore. Non so se una persona che si eccita con i frustini debba farsi curare o meno e non mi esprimo qui perché è una questione complessa; quanto meno, però, dovrebbe riflettere sulla sua idea dei rapporti. Per me l'amore è reciprocità e complicità, non sottomissione o conquista. 

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