Fenicottero cagliaritano - maggio 2018 Vedi qualcosa di inusuale e per contrasto ti ricordi ciò che è familiare |
Fenicottero a passo danzante - maggio 2018 |
Maggio 2018 |
Prendiamo
l'amarezza, la delusione, i sentimenti negativi. Prima
li lascio entrare dentro di me, anzi, a volte li dilato. Li dilato,
sì, e li ricamo di immagini, di ricordi di suoni o parole, amplifico il dolore,
lo rinnovo, mi dispero, mi compiango, me la prendo con me stessa.
E' una specie di esplosione che lascia morti e feriti sul campo e rovine. Poi mi fermo, guardo le macerie, sento il cuore che torna a battere regolarmente e non più come avessi un cannone nel petto e comincio lo sport mentale del cacciare via.
Sembrerà stupido: prima fai entrare i nemici, poi li cacci.
Non credo, però. Credo che il negativo non si possa saltare a pie'
pari con facili tecniche miracolistiche, ma che sia necessario
avvolgersene o guardarlo negli occhi per bene, assaporarlo, affrontarlo,
sfidarlo.
Il benessere mentale presuppone l'attraversamento delle tempeste, non la fuga codarda. E anche - presuppone - il coraggio di guardare negli occhi nostalgie e tristezza per le cose perdute.
E' una specie di esplosione che lascia morti e feriti sul campo e rovine. Poi mi fermo, guardo le macerie, sento il cuore che torna a battere regolarmente e non più come avessi un cannone nel petto e comincio lo sport mentale del cacciare via.
Maggio 2018 |
Distesa di ulivi a Montecatini Val di Cecina - 2014 |
Il benessere mentale presuppone l'attraversamento delle tempeste, non la fuga codarda. E anche - presuppone - il coraggio di guardare negli occhi nostalgie e tristezza per le cose perdute.
Stesso paese, stessa data, ulivo singolo, un po' più in là |
Le parole che ho appena scritto sono state dettate dal fatto che ho trovato un paio di piccole foglioline
di ulivo in un cassetto, tra orecchini, nastri e altri aggeggi da donne.
Lanceolate, ma secche, non più di quel verde argenteo che conosco così bene.
Gli ultimi anni sono stati costellati di molte perdite e forse per
questo la commozione può assalirmi all'improvviso anche solo per un’associazione
di idee quasi sempre legate a un odore che arriva da una finestra aperta,
mentre passeggio con la testa a tutt'altro. Mi ritrovo catapultata in un altro tempo e spazio, tra gioia e tristezza così intrecciate
che non so distinguere se il cuore batte forte per paura o
per trepidazione. La stessa cosa, una sorta di
precipitazione del tempo, può accadere se mi ritrovo inaspettato tra
le mani un oggetto che testimonia una piccola storia personale e fa
risuonare voci scomparse e rumori non più familiari.
Quelle foglioline
provengono da una qualche domenica delle palme, chissà di quale anno. La
domenica delle palme, anche se non sono credente, mi evoca ricordi
cari di ogni genere. Penso ai nonni e a mia madre, che
appendevano nelle stanze piccoli rametti di ulivo perché
portassero pace e serenità.
La mia mamma ha continuato negli anni a
regalarmi un rametto piccolo piccolo di ulivo della domenica delle palme da portare via, nella speranza che non si sa per quale miracolo generasse una
conversione.
Mi piacciono gli ulivi, resterei estasiata per ore a guardare i
loro tronchi contorti, le loro foglie cangianti di colore con la luce, a volte
quasi d'argento. E' impossibile per me pensare ai paesaggi che facevano da
cornice alla mia infanzia e all'adolescenza senza che mi vengano in mente gli
ulivi.
Penso, inevitabilmente, a quelli che da tanti mesi non
saluto, in un paese nel quale non c'è più nessuno a spiare l'arrivo della mia
auto che arranca sulla strada contorta e in salita e, certo, mi viene
anche da piangere.
Da adolescente mi piaceva guardarli dall'alto, seduta e con un libro in mano. Abbandonavo la pagina, ogni tanto, per il brillare delle loro foglie. |
Ulivi e neve che si scioglie - 2013 |
Le rose della mia mamma - 2013 |
Ancora loro - 2013 |
Il paese, ma non tutto, e gli ulivi; un po' fuori, ma non troppo. |
Conchiglie in cucina, casa precedente - 2012 |
Cerco di non fuggire, però, di ascoltare la mia commozione.
Serve. Lo
sport mentale, allora, diventa efficace e puoi cominciare a cacciare i pensieri
parassitari, i ricordi che pretenderebbero di trasformarsi in un improbabile
presente, le false immagini che ti eri costruito degli altri. Ma penso anche le gioie, il calore degli affetti, le amicizie che resistono al tempo.
Si deve imparare
a vivere nell'alternarsi di illusioni e possibili disillusioni, rischiando, quando serve, per non restare prigionieri di fantasmi di cose, di persone e di luoghi trasformando il passato nella nostra zavorra più pesante.
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Mi rilassa realizzare quadretti falso - antichi con cartoline, vecchie o nuove. Queste sono d'epoca (le cartoline) e riguardano il mio paese. |
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Come sopra, ma questa cartolina non è antica. |