mercoledì 6 luglio 2016

Essere delusi o giocare ancora.

John Singer Sargent, Garofano, giglio, giglio, rosa1885-86
Se cerco l’etimologia di “delusione” trovo che è originata dal latino e che fa riferimento all’essere stati beffati, al fatto che la realtà si è presa gioco di noi e dei nostri desideri o aspettative. A me piace pensarla in un altro modo, in barba alle derivazioni scientifiche in senso stretto. Penso, più semplicemente, che il termine delusione ne contiene certamente un altro, il termine “giocare” e che il prefisso “de” è per lo più usato per indicare un allontanamento o una sottrazione di quello che lo segue.

Konstantin Makovsky, Bambini che giocano, 1880

Essere delusi, per me, vuol dire trovarsi nella condizione di volere smettere di giocare. Ma la vita non avrebbe alcun senso senza la capacità e la voglia di farlo e dunque la delusione è sempre una condizione momentanea che, per fortuna, è possibile elaborare. In un vecchio post sull’importanza, a tutte le età, di saper giocare (vedi qui), c’è anche la gattina Margot, che aveva fatto appena in tempo a esplorare questa casa nella quale vivo da due anni per poi addormentarsi di un altro e più profondo sonno. Mi era venuta voglia di rivedere le foto di lei, in un momento di nostalgia acuta. In fondo, anche scrivere per fermare i ricordi, per donare loro un'altra forma di vita, è un modo di giocare. 

Felice Casorati, Bambina che gioca su un tappeto rosso, 1912



2 commenti:


  1. Anche a me piace giocare.
    Ad esempio mi piace il ​
    Bersaglio​

    della Settimana Enigmistica.
    Stasera ho fatto il mio bersaglio.
    ​Partendo dal tuo Casorati qui sopra
    ​sono arrivato alla Donna al mare dello stesso autore
    ​che mi ha ricordato una foto di Edward Weston che ritrae Tina Modotti
    che mi ha ricordato ​​ le call​e
    di Tina,
    che...

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  2. Che costellazione di delusioni nell'esistenza! Ciò che vorremmo e ciò che ci ritroviamo, nascono dai giochi, dall'infanzia e seguono con le aspettative adulte.
    Ho regalato di ritorno da un viaggio delle bamboline alla mamma, che voglia di giocare , le bamboline che piacevano tanto a me, che delusione non poter giocare e far finta di niente. Lo farò se avrò una nipotina, eccome!

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