Credo che tra le verdure il primato estetico debba andare ai cavoli. Mi
affascinano moltissimo, specialmente quelli che assumono aspetti
“frattaleschi”. Mi piacciono le loro
foglie e la diversità dei verdi che le colorano, a partire da quello cupo e
drammatico del cavolo nero senza il quale nessun minestrone e nessuna zuppa di
verdure avrebbero senso.
I cavoli, che sono anche parecchio interessanti dal punto di vista
delle proprietà nutrizionali, generano, però, un inconveniente che può risultare demotivante; cucinandoli, infatti, la casa si riempie di un odore perdurante come di gas o che evoca quasi l'immagine di
fogne a cielo aperto. Per questo motivo ho tentato spesso e in vari modi
di prepararli crudi.
Venditrice di cavoli. Scattata qualche anno fa nell'affascinante mercato di Torino. |
Quell'impicciona di Margot questa volta si è infilata in due buste sovrapposte che sembrano quasi un enorme cavolo di plastica |
Scrivo due ricette nelle quali le dosi degli ingredienti non sono definite
perché legate alla sensibilità soggettiva. Questo dovere affidarsi alla decisione soggettiva degli equilibri tra gli ingredienti le rende un po’ meno facili
di quanto si potrebbe pensare a prima
vista. La prima ricetta è la riproduzione intuitiva di un piatto assaggiato in un ristorante, ma con la sostituzione e l'aggiunta di alcuni ingredienti. La seconda è un'invenzione di un giorno in cui il frigorifero era semivuoto e languente.
1) Cavolo, radicchio e legumi all’arancia.
La foto è sbagliata dato che ho omesso un ingrediente di base, il
radicchio rosso. La lascio, però, perché c’è il bellissimo cavolo intero e
quando mi sono resa conto che mancava il radicchio l'avevo già tagliato in due
parti come si vede nella foto successiva che è completa. Quando cucino raggruppo davvero gli ingredienti prima di cominciare, più o meno come faccio qui per le foto.
Ingredienti:
- radicchio rosso,
- cavolo cappuccio o verza o un mix
tagliati molto finemente
- un po’ di fagioli borlotti lessati
- un po’ di ceci lessati
- un po’ di gherigli di noce spezzettati
per la salsa:
- succo di arancia (circa mezza ogni due persone)
- miele (1 cucchiaino circa ogni due persone)
- olio
- foglie di alloro (o alloro essiccato)
- sale
- (pepe facoltativo)
1. Mescolare tutti gli ingredienti e salarli.
2. Spremere l’arancia e mettere il succo in un pentolino che verrà a sua volta
immerso in un altro più ampio con acqua bollente (come un bagno maria, ma a fuoco
spento)
3. Aggiungere il miele al succo di
arancia e mescolare finché non avrà preso fluidità
4. Aggiungere nel liquido l’alloro e l’olio ed emulsionare
5. Versare sull’insalata e servire
2) Cavolo verza al gorgonzola
Ingredienti:
- Cavolo
- Gorgonzola dolce (oppure un mix di gorgonzola piccante e ricotta)
1. Tagliare finemente il cavolo
2. In una ciotola mettere il gorgonzola (o il mix) e un po’ di acqua e
schiacciare con una forchetta finché non si ottiene una crema
3. Versare anche l’olio e continuare a schiacciare il gorgonzola aggiungendo acqua, se
occorre, per ottenere una crema abbastanza molle da versare sul cavolo. Poiché il
gorgonzola è molto saporito consiglierei di omettere il sale o di usarlo con molta
moderazione.
La verza e il cappuccio tagliati fini sono buonissimi conditi con olio sale pepe e foraggio di grana o parmigiano o pecorino stagionato :-D
RispondiEliminaAllora proverò anche questo tuo consiglio, Arianna, la prossima volta! Approfitto di questo commento per aggiungere che nella prima ricetta, quando scrivo che è la riproduzione intuitiva di un piatto mangiato in un ristorante, ma con varianti, una di esse è proprio l'introduzione in quantità abbondante del cavolo che non c'era per niente.
RispondiEliminaMi piace l'accostamento dei colori delle verdure. Vedendo queste foto mi è venuto in mente un film che ho visto l'altra sera ma che sinceramente non so ancora cosa pensare. Il film in questione è Il pasticciere. Lo ha visto?
RispondiEliminaSandra
Sì, l'ho visto e non mi ha entusiasmato anche se l'attore protagonista è molto bravo. Non posso dire che sia un brutto film, però anch'io sono uscita pensando che dovevo...ripensarci. La stessa cosa mi ha detto un amico che ho incrociato, lui usciva e io entravo. Ha risposto che doveva ripensarci, che non sapeva se gli era piaciuto. A me è sembrato che i personaggi, tutti, non avessero abbastanza spessore psicologico. Il rapporto con il cibo rappresentato lì, poi, non mi piace; è tutto giocato su un contrappunto di proibizione e trasgressione peccaminosa e voluttuoso: mamma mia! Certo, il personaggio è diabetico, perciò questo spiegherebbe la cosa, ma non mi convince lo stesso. C'è qualcosa che stona, nell'insieme, e non so ancora bene cosa. Di sicuro il rapporto con il cibo per me è un'altra cosa, è piacere lecito e consapevole, da non scambiare con la voracità del bulimico, e presenta molti aspetti simbolici e di metafora che credo importantissimi.
RispondiEliminaSi anche io penso che i personaggi non avessero abbastanza spessore psicologico. Inoltre non mi è piaciuta la presentazione del protagonista, il pasticciere appunto, perchè avrei rappresentato in modo diverso questa sua idea di portare un pò di dolcezza nella vita degli altri.
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