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Abbracci e baci secondo Rodin |
25
novembre: giornata contro la violenza su noi donne. Ogni anno mi pongo il
problema se scriverne o no, perché non mi piacciono i rituali che lasciano
tutto immutato. Poi, alla fine, non riesco a non farlo. C’è la violenza del
sangue, che lascia senza fiato. E c’è la violenza subdola, quella che si annida
anche dove sembra ci sia bonaccia e niente lascia presagire tempeste.
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Abbracci e baci secondo Klimt |
Gli
uomini non sono tutti uguali, amiche mie. E credo che sia arrivato il momento
di rivolgerci anche a loro, di discernere quelli che sono in grado di amarci,
di avere una relazione con noi che sia un dialogo, un concertato musicale, da
quelli che invece sono capaci di mettere in scena solo il monologo del
Pigmalione che pretende di definirci.
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Abbracci amorosi secondo Tamara de Lempicka |
E’ il momento di stringere un’alleanza
con quelli che non desiderano possederci, ma conoscerci, giocare con noi alla
pari, sostenerci per essere a loro volta sostenuti. A me piacciono gli uomini
forti davvero, che sono quelli che sanno piangere e ammettono di avere
sbagliato, quando hanno sbagliato, o di avere paura, quando hanno paura.
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Ancora abbracci e baci secondo Klimt |
Io non
potrei amare mai i codardi da tre soldi che fanno i gradassi e fuggono, quelli
che si spaventano di fronte a una donna che non si sottrae al confronto o che
sa badare a se stessa.
Amiamo gli uomini che ci sanno amare, amiche mie, non
quelli che comprano la nostra dipendenza, come al mercato! Metto immagini di abbracci e di baci per combattere la violenza. Lo so, sembra banale, ma a pensarci bene davvero
non lo è affatto. Perché spesso siamo noi, uomini e donne, a rendere la nostra vita più brutta e noi stessi più infelici.
Il rispetto verso le donne è il primo passo che rende gli uomini saggi.
RispondiEliminaSaluti a presto.
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RispondiEliminaSe penso a secoli di di storia in cui la donna è stata considerata un essere inferiore, a parte alcune eccezioni di civiltà più avanzate che riconoscevano in esse capacità e potenzialità. Il protrarsi di questo tipo di mentalità , direi fino al giorno d'oggi, ha insegnato ubbidienza e sottomissione al maschio, servilismo, dipendenza fino all'annullamento della propria identità. Ho una figlia alla quale sto cercando di trasmettere possibilmente un grande amore di se, rispetto per se stessa e l'altro naturalmente, il valore dell'essere umano e della propria identità. Non con estremismi, rabbie, pregiudizi, senza dimenticare gli aspetti femminili, la dolcezza, la pazienza, la seduzione e altro. Purtroppo madri che hanno educato i figli maschi con riverenza senza insegnare loro una vera indipendenza , ce ne sono ancora molte, succede così che diventano individui fragili, paurosi, persi, anche da questo nasce la violenza.
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