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John Singer Sargent, Garofano, giglio, giglio, rosa, 1885-86 |
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Konstantin Makovsky, Bambini che giocano, 1880 |
Essere delusi, per me, vuol dire trovarsi nella condizione di volere smettere di giocare. Ma la vita non avrebbe alcun senso senza la capacità e la voglia di farlo e dunque la delusione è sempre una condizione momentanea che, per fortuna, è possibile elaborare. In un vecchio post sull’importanza, a tutte le età, di saper giocare (vedi qui), c’è anche la gattina Margot, che aveva fatto appena in tempo a esplorare questa casa nella quale vivo da due anni per poi addormentarsi di un altro e più profondo sonno. Mi era venuta voglia di rivedere le foto di lei, in un momento di nostalgia acuta. In fondo, anche scrivere per fermare i ricordi, per donare loro un'altra forma di vita, è un modo di giocare.
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Felice Casorati, Bambina che gioca su un tappeto rosso, 1912 |
RispondiEliminaAnche a me piace giocare.
Ad esempio mi piace il
Bersaglio
della Settimana Enigmistica.
Stasera ho fatto il mio bersaglio.
Partendo dal tuo Casorati qui sopra
sono arrivato alla Donna al mare dello stesso autore
che mi ha ricordato una foto di Edward Weston che ritrae Tina Modotti
che mi ha ricordato le calle
di Tina,
che...
Che costellazione di delusioni nell'esistenza! Ciò che vorremmo e ciò che ci ritroviamo, nascono dai giochi, dall'infanzia e seguono con le aspettative adulte.
RispondiEliminaHo regalato di ritorno da un viaggio delle bamboline alla mamma, che voglia di giocare , le bamboline che piacevano tanto a me, che delusione non poter giocare e far finta di niente. Lo farò se avrò una nipotina, eccome!