tag:blogger.com,1999:blog-7171190598236142698.post2804155631925057096..comments2024-01-04T00:04:16.757+01:00Comments on Le galanti note: Di tramonti e di maestre che picchiano.Le galanti notehttp://www.blogger.com/profile/02135055023921612844noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-7171190598236142698.post-6048946781898357462016-02-21T09:35:03.844+01:002016-02-21T09:35:03.844+01:00umanamente ognuno di noi è cosciente della propria...umanamente ognuno di noi è cosciente della propria fragilità umana, sappiamo come essa può essere messa a dura prova e come le nostre forze interiori possano essere variabili. Giusto Antonella, scagliarci sul mostro molto spesso diventa approssimativo e non risolutivo del dramma insorto o che potrebbe insorgere. Prevenzione, più persone che assieme possano affrontare una situazione problematica,misure precauzionali verso chi non si sente bene, manifesta anomalie comportamentali. Esiste una sorta di omertà che induce a pensare sia tradimento il segnalare ciò che non funziona. Esiste verso gli anziani, i bambini , le fasce deboli, gli animali. Allora con buon senso, preparazione, coerenza, bisognerebbe parlare, dire che qualcosa non va, che ci si sente male, che qualcuno sta male,degli atteggiamenti non sono giusti. Non atti di eroismo, ma strutture che permettano e valutino le voci, che verifichino le denunce, che proteggano. Prevenzione anche nella possibilità di dire:sto male, sto scoppiando- crederci e fermare prima del limite un'azione.Sensibilità, attenzione,preparazione e denuncia immediata.alessandrahttps://www.blogger.com/profile/12002801079898618499noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7171190598236142698.post-78216198825736073932016-02-06T10:34:23.211+01:002016-02-06T10:34:23.211+01:00Come utente del nido in questione (entrambi i miei...Come utente del nido in questione (entrambi i miei figli lo hanno frequentato) posso testimoniare che 15 anni fa era una struttura eccellente e che quella maestra era da tutti stimatissima, professionalmente preparata e capace. Evidentemente, come ben spiega Antonella, è subentrato uno stress da burnout: se capita ai migliori figuriamoci se non può capitare anche ad altri! Non ignoriamo il problema, è facile scagliarsi su un 'mostro' da insultare, ben più difficile cercare di capire le cause che hanno provocato un cambiamento così radicale in una donna che per anni ha svolto bene il suo lavoro. Grazie Antonella per questo tuo post.Elena Franchininoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7171190598236142698.post-34147885494670551792016-02-06T10:17:46.806+01:002016-02-06T10:17:46.806+01:00Non giustifico la violenza che si vede in quel fil...Non giustifico la violenza che si vede in quel filmato. Dico solo che la violenza può annidarsi ovunque, anche in famiglia. Madri, padri, nonni, nonne possono picchiare e vessare psicologicamente i bambini anche in tenera età o persino abusare di loro. Capita, come capita a scuola, e non bisogna generalizzare. Bisogna prevenire, cercare di capire il perché, rimuovere le cause che portano le persone a comportarsi in un certo modo. A volte queste cause sono legate anche a un sistema di sistemi che considera gli esseri umani come cose, che calcola, a un medico, il "tempo-uomo", cioè il tempo giusto, in base a una logica meramente aziendale, per comunicare, che so, una diagnosi di influenza o una condanna a morte, indifferentemente. Ricorrere alle telecamere è giusto per trovare le prove di un misfatto, ma non serve per prevenirlo. Le telecamere non sono un deterrente, non registrano la violenza psicologica, altrettanto dannosa di quella fisica e a volte anche peggiore e volendo servirsene andrebbero messe, comunque, in ogni luogo. Anche in famiglia, appunto, o in parrocchia, al bar, nei cinema...Il mondo diventerebbe un'enorme prigione trasparente, un Grande Fratello gigantesco. Sono invece il senso di solidarietà e di fiducia che bisogna rinsaldare. Sono le relazioni umane che devono tornare al centro delle nostre riflessioni e avere la priorità, mentre ci viene continuamente suggerito che non ce lo possiamo permettere, che la scuola, come l'ospedale, son aziende e con quella logica debbono funzionare. Poveri noi!Le galanti notehttps://www.blogger.com/profile/02135055023921612844noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7171190598236142698.post-21651373976376308882016-02-06T05:53:08.029+01:002016-02-06T05:53:08.029+01:00So bene di cosa parli. Quattro
Lunghi anni di lavo...So bene di cosa parli. Quattro<br />Lunghi anni di lavoro in un sistema sanitario proprietà di potenti sindacati operai si sono trasformati in un incubo, dove le prestazioni e regime imposte ai giovani medici erano disumane. Fino a tredici guardie attive, oltre il lavoro quotidiano, risultavano in c.a. 440 ore di lavoro mensili, debito perenne col proprio sonno e riposo, e l'estorsione del consenso era garantita dalla minaccia tacita di non rinnovare annualmente il lavoro.<br />Ricordo esattamente il momento nel quale incominciai a odiare gli inconsapevoli pazienti soltanto perché continuavano ad arrivare , e giustamente, a pretendere di essere assistiti professionalmente, con correttezza ed in tempo reale.<br />Il sistema burocratico deviava fondi intesi per pagare personale, ad altri scopi più redditizi, e manteneva in regime di schiavitù giovani medici che in buona fede volevano soltanto essere coerenti col giuramento ippocratico.<br />Questo é stato il mio girone dell'Inferno, la mia sofferente schiavitù, il mio burnout dovuto all'avarizia e insensibilità di un sistema disumanizzato.<br />Niente accade perché sí.<br />Personalmente, anziché perpetuarmi nel ruolo e nel sistema assegnatomi, decisi di uscirne, imboccare un'altra attività professionale, dove Io ero il mio padrone, amministratore e general manager.<br />Ho dormito, riposato, guadagnato e fornito il miglior servizio al prossimo. Non ho dovuto odiare per conto terzi dissociati, ne essere loro vittima né carnefice delegato.<br /><br />Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/06098890519036384110noreply@blogger.com